Lo sport del 2000 sarà ancora il calcio : il pallone continuerà ad essere seguito, amato e idolatrato dagli italiani di ogni età. Al contrario gli altri sport presenteranno forti riduzioni. La crisi investirà lo sci, il tennis, la bixe e il ciclismo, sport in cui mancano personnagi vincenti. Per basket e automobilismo si annunciano tempi migliori, ma il futuro è degli sport spettacolo : pallanuoto, volley, golf, hockey su ghiacco e vela.

Oggi il calcio interessa l'87% della gente che segue lo sport : all'incirca 27 milioni di italiani oltre i 15 anni, il 60% di tutta la popolazione, ma la quota è destinata ad aumentare. Ma perché ancora e sempre tanto calcio ? Le radici del calcio, in Italia, sono profonde. Prima è divenuto il rito della domenica, poi si è impossessato del martedì, del mercoledì e del giovedì. L'unico vero rivale del calcio è la formula uno dove il 90% degli appassionati di automobilismo tifa Ferrari, anche se le vittorie sono rare. Secondo le statistiche, il pubblico della F1, circa 5 milioni e mezzo, avrebbe un basso grado di istruzione, insomma sarebbe lo sport dei giovani poveri ; giusto l'opposto dei tifosi della pallavolo che sono ricchi e istruiti.

Vecchio, maschile e non molto istruito è, invece, l'identikit di chi è appassionato di ciclismo e di boxe. È molto femminile il pubblico di sci, atletica leggera e volley. Ma anche il calcio non dispiace alle donne, soprattutto a quelle più giovani.

Solo il 15,3% delle donne si dedica all'attività sportiva contro il 26,9% degli uomini. Le fasce di età più interessate sono quelle tra i 10 e i 19 anni. Uno spettatore di sci su quattro pratica questo sport con continuità, mentre con il nuoto la percentuale sale al 60% : insonna, sono solo 6 milioni gli italiani che giocano a tennis, vanno con gli sci e nuotano abbastanza bene.